Questo sito non vuole minimanete collocarsi nella polemica tra filoborboniani ed antiborboniani. E' più semplicemente un sito sulla Repubblica Napoletana del 1799 che ebbe vita brevissima: dal 21 gennaio 1799, giorno della sua proclamazione, fino al 19 giugno 1799, giorno della resa e della capitolazione dei repubblicani.

Per meglio comprendere gli avvenimenti che portarono a quella esperienza, abbiamo creduto opportuno iniziare la narrazione dalla venuta a Napoli di Carlo di Borbone nel 1734 e terminare con l'ultimo atto: l'esecuzione dell'infelice Luisa Sanfelice l'11 settembre del 1800.

Se, quanto e come i Borbone di Napoli continuarono a regnare su Napoli è OT (OFF TOPIC) , come si dice in rete. Ovvero non è argomento di questo sito.

A quelli del partito borboniano che, vuoi per poca conoscenza, vuoi per partito preso, vuoi per convincimento o per altro ancora, giustificano ed elogiano la sanguinarea reazione realista del '99, proponiamo il discorso di un discendente diretto del Re Ferdinando IV , il principe Antonio di Borbone, tenuto in uno storico incontro con l'avvocato Gerardo Marotta a Palazzo Serra di Cassano, sede dell'Istituto di Studi Filosofici, il 20 novembre 2000:

"....Illustre Avvocato,
A nome della mia famiglia voglio esprimere la mia soddisfazione per essere qui in questo palazzo appartenuto ad un casato devoto alla dinastia che dovette però subire il dolore della perdita di un suo figlio giustiziato per aver preso parte alla rivoluzione napoletana del 1799. Come sempre accade, luci ed ombre, caratterizzano la storia di una dinastia. Nel caso di quella di Napoli riteniamo che le ombre, anche le più scure, non possono aver cancellato le tante luci. Oggi che sono passati due secoli da quegli avvenimenti è, almeno per noi, giunto il momento di riconoscere quelle ombre perché si stanno sempre più materializzando le tante luci. La storia del regno di Napoli e del suo popolo ha oggi, a pieno titolo, nelle sue pagine, il grande sogno di un mondo migliore che fu di Eleonora Fonseca Pimentel, di Mario Pagano, di Domenico Cirillo e di tanti altri, ma deve avere anche riconoscimento e piena dignità ciò che fecero o per meglio dire che consentirono di fare, i sovrani borbonici ai tanti uomini che concorsero a rendere grande il paese. Noi siamo qui per rendere il dovuto omaggio ed il nostro profondo rispetto agli uomini del 99....."