San Severo

Su San Severo riceviamo e pubblichiamo.

Era 1'8 febbraio del 1799 e alcuni cittadini,... recisero dal giardino dei Padri Cappuccini (oggi Villa Comunale di S. Severo) un cipresso altissimo per poter fare l'Albero della Libertà. Lo portarono in piazza (ora piazza della Repubblica) e lo issarono proprio davanti a quell'antico palazzo dove si vedono tuttora le statue di S, Pietro e Paolo, verso la Chiesa dei Celestini.

Questo palazzo anticamente era la sede della municipalità di S. Severo. Sotto l' Albero della Libertà iniziarono le feste della Repubblica e a queste feste prendevano parte uomini e donne, cosa che fino a quell'epoca non si era mai fatto pubblicamente, per cui a molti non andò a genio questo modo di festeggiare che sembrava per quell'epoca, estremamente permissivo. Temendo delle sommosse popolari, si decise di comune accordo tra il Vescovo e i maggiori della città, di far esporre la Vergine del Soccorso in Cattedrale , cercando così di risvegliare nei cittadini il sentimento religioso che di certo non incita alla violenza.

Questa notizia si seppe subito tra la gente, però in maniera inesatta: qualcuno riferì che vi era l'intenzione di portare la Madonna del Soccorso sotto l'Albero della Libertà e sotto gli occhi della nostra Madonna avrebbero dovuto continuare a ballare in quel modo uomini e donne, così, appena vide scendere dalla nicchia della Chiesa del Soccorso la Vergine, il popolo sanseverese divenne quasi "belva inferocita" e in quel giorno di domenica 10 febbraio 1799 trucidò quelli che avevano issato l'Albero della Libertà.

Si seppe quindi che S. Severo si era ribellata alla Repubblica, seguì purtroppo a questo, la vendetta dei Francesi che, decisi a distruggere S. Severo, entrati  in città cominciarono un eccidio che fu sospeso solo per l'intercessione delle donne e bambini. Furono saccheggiate tutte le nostre chiese dei più begli arredi sacri e molti palazzi di S. Severo. In questa occasione fu rubata la mezza statua, cioè il mezzo busto d'argento raffigurante S. Severino, che conteneva le reliquie del Santo. La ferocia dei Francesi, non ebbe limiti quando uno di essi cercò di rubare l'Ostensorio con l'Ostia Sacra nella Cattedrale di S. Severo, e fu ucciso; l'ira dei Francesi si riversò sulle donne e bambini che si erano radunati a pregare in Cattedrale davanti alla Madonna del Soccorso, uccidendoli.

Questi tristi fatti ci vengono riferiti dettagliatamente da Matteo Fraccacreta (1772-1857) che fu storico e soprattutto testimone di quei fatti e che credo sia l'unica fonte di maggior credito per questi avvenimenti narrati.

 

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